Morire di Paura – Riflessione 1 dom. di avvento Don Manuel

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Il passato, non esiste più e il futuro non esiste ancora ciò che noi possiamo vivere è l’oggi. Eppure il passato e il futuro influiscono molto sul modo con cui possiamo vivere il nostro oggi. Le nostalgie possono rendere amara la vita mentre la gratitudine ti rallegra il volto e così la paura per il futuro può paralizzarti, mentre la speranza ti fa camminare. «Gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Si può morire di paura ma non pensiamo immediatamente a una morte fisica: la paura uccide le tue possibilità ti blocca.

Tutte le cose che non fai per paura, sono delle piccole morti. Se a comandare nella tua vita è la paura, rischi veramente la paralisi è un veleno la paura perché pian piano ti restringe gli orizzonti, per paura inizi ad evitare di prendere il largo smetti di scommettere, ti rifiugi nelle tue confor zone e la vita si intristisce.

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. Se nel futuro intravedi una promessa e una speranza bhe, allora puoi camminare a testa alta e sai che il meglio deve ancora arrivare. Quando andiamo a messa diciamo una frase molto bella che se vogliamo è il senso dell’avvento: «Nell’attesa della tua venuta». La promessa di Gesù è che la storia è in cammino verso di lui e i nostri giorni sono un’attesa della sua venuta. Non stiamo andando di male in peggio, la nostra vita non è solo prendere atto delle nostre prestazioni che calano, passando i giorni: siamo nell’attesa della sua venuta. è merce rara la speranza, è la benzina della vita. Cosa vediamo nel nostro futuro: oscure nubi di paura, oppure una liberazione vicina? L’avvento che inizia ha un valore se vogliamo educativo ma l’attesa del giorno del Signore è una costante per la vita cristiana. Inizia un tempo in cui provare a fare i conti con le nostre paure con le ombre oscure che vediamo nel nostro futuro, per sostituirle con la speranza di una liberazione possibile e vicina.