Lettera agli anziani dal Vescovo Francesco
Bergamo, 6 aprile 2020
Care sorelle e cari fratelli anziani, avverto profondo il desiderio di raggiungervi con semplici parole, ma soprattutto con la preghiera che in questi giorni ho rivolto al Signore, alla Madonna e a nostri Santi, per tutti voi.
La prova è stata molto dolorosa e non è finita per voi, i vostri cari e altri, che ci auguriamo siano sempre in minor numero. Siete stati testimoni della violenza mortale di questo contagio. Nei momenti più difficili, persone competenti e generose che lavorano per voi, non vi hanno abbandonato. Non avete potuto godere della vicinanza dei vostri cari: neppure loro vi hanno dimenticato. Sono stati un segno della vicinanza di Dio, che continua a farsi presente nei gesti buoni degli uomini. Sono loro profondamente grato e mi faccio voce della riconoscenza dell’intera Comunità.
Ma anche voi siete un segno di Dio, di quel Gesù Crocifisso, che non è sceso dalla croce, perché ogni persona malata, inferma, provata dalla sofferenza, potesse credere in un Dio che non ci abbandona. Auguro di cuore a tutti voi, la gioia della Risurrezione, quella di Gesù, che diventa speranza per ogni nostra personale risurrezione, sino a quella finale.
In questi giorni, rivestiti di “mascherine”, possiamo solo guardarci negli occhi: penso che non dimenticherete lo sguardo di chi vi ha curato e neppure loro dimenticheranno il vostro. Al suono delle campane di Pasqua, i nostri nonni prendevano un po’ d’acqua e bagnavano gli occhi dei loro figli: la luce del Risorto illumina lo sguardo dei credenti. La Pasqua di quest’anno vi restituisca alla vita e ai vostri cari, con occhi nuovi, con i quali guardare il mondo e il prossimo.
Con l’augurio per tutti, vi dono la Benedizione del Signore.
Il vescovo Francesco
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