Quando si incontra il gruppo animatori?
Il gruppo animatori della parrocchia di Madone si riunisce tutti i Venerdi sera alle 20.45 circa presso l’Oratorio.
Vuoi diventare un animatore? Chiedi in oratorio al Don, oppure vieni un venerdi sera a trovarci!
Chi è l’animatore?
L’animatore è colui che mette a disposizione le proprie capacità per organizzare attività per bambini o ragazzi, “animando e condividendo” il tempo libero di chi partecipa ad iniziative promosse da oratorio e parrocchia, promuovendo una cultura dello stare assieme secondo i valori cristiani. L’animatore, ponendosi come finalità principale l’attenzione ai bambini ed ai ragazzi, svolge uno splendido servizio EDUCATIVO. E come tutti gli educatori deve avere in testa alcune semplici regole che gli permettono di essere riconosciuto come affidabile e coerente con i valori che contraddistinguono il contesto nel quale è inserito.
Questione di stile!
Un buon animatore/educatore non può non essere che un buon talent scout: un attento osservatore e ascoltatore, in grado di far emergere le abilità (relazionali, cognitive, affettive,…) dei propri ragazzi, per guidarli nelle scelte personali. Un buon educatore si mette al fianco dei suoi ragazzi per valorizzarli e proporre loro costruttive “sfide” che li condurranno ad una sicura crescita. E’ una figura che sa fare domande importanti, nei tempi giusti, e non dare risposte pronte.
Perché fare l’animatore?
Fare l’animatore non è un obbligo, ma una scelta. Si può decidere di fare l’animatore/educatore per tanti motivi: lo fa il mio amico, c’è il mio ragazzo, mi piace stare con i bambini, comincio a sentirmi utile nell’oratorio e ho voglia di essere protagonista, mi realizza…Spesso è vero che, le cose più belle e più grandi della vita, incominciano per gioco, quasi per caso, senza pensarci su tanto…Il servizio educativo però, richiede un forte fondamento motivazionale, che deve essere scoperto e conosciuto: «Perché ho deciso di…? Quali motivi ho per…?».
Alla base di tutto deve starci l’intuizione di una scoperta e un’esperienza da comunicare agli altri: c’è qualcosa di più grande nella mia vita, che le dona senso, freschezza e verità. Ho scoperto un germoglio di vita e non lo mollo, voglio anzi, comunicarlo ad altri. E’ il baricentro: Dio, con il suo volto così umano, Gesù Cristo.
Come si prepara l’animatore?
Essere animatore vuol dire partecipare con serietà agli incontri formativi; vuol dire confrontarsi con i/il responsabile/i e gli altri animatori in maniera costruttiva, nella consapevolezza che lo scambio di opinioni ed esperienze sono anch’essi necessari per migliorarsi.
Diventa importante, quindi, assicurare la presenza a questi incontri e portare fino in fondo l’impegno preso. Sono essenziali anche la PUNTUALITA,’ sia per i compiti da svolgere che negli orari di incontro, e la RESPONSABILITA’, in quanto le famiglie devono aver fiducia in chi segue i propri figli.
L’animatore non è perfetto, ma una persona in CAMMINO; deve prendere coscienza che oltre ad animare ed educare un gruppo di ragazzi educa in primo luogo se stesso. In questo cammino non si è soli; grazie al sostegno e all’aiuto del don, del responsabile, dell’animatore più grande si vive un’esperienza propria di gruppo e momenti di formazione personale costante. L’animatore non è solo, l’animatore fa parte di un gruppo: l’equipe degli animatori. In un’équipe è importantissima la suddivisione dei compiti, per dividersi il lavoro e far sì che non ci sia chi fa tutto e chi nulla o per evitare il problema del “faccio tutto io”.
È importante che i ragazzi vedano e sentano che siamo tutti uniti, ma con ruoli e compiti diversi perché sappiano che ci sono punti di riferimento ben definiti ai quali rivolgersi per qualsiasi esigenza (e così anche le famiglie!). Tutti gli animatori, insieme anche ai responsabili e al don, formano un’équipe.
A tutti viene chiesto di collaborare! La COLLABORAZIONE è l’unica strategia che permette ad un gruppo di funzionare e di crescere di volta in volta. E’ importante formare un GRUPPO compatto e unito, nelle decisioni, nelle sconfitte e nei rapporti (che sono anch’essi IMPORTANTI) con i genitori.
Alcuni atteggiamenti sono indispensabili per garantire un clima di correttezza e rispetto all’interno del gruppo:
– cercare una “uniformità di giudizio” : tutti gli animatori devono avere ben in mente le regole condivise come équipe ed agire tutti secondo le decisioni prese, non creando situazioni tali da generale incomprensioni o personalismi sia con i ragazzi che con gli adulti. Non è educativo che alcuni animatori si dimostrino più permissivi di altri o più severi, perché questo porta ad incentivare il non rispetto delle regole nei bambini ed la percezione che ci siano “animatori buoni e animatori meno”;
– evitare discussioni, più o meno accese, o comunque contrasti e commenti di qualsiasi genere tra animatori, né tanto meno sminuire o criticare una decisione presa da un altro animatore o dal responsabile, davanti ai ragazzi;
– avere un atteggiamento non giudicante durante gli incontri di programmazione e di confronto; è indispensabile saper ascoltare e aver la capacità di esprimere le proprie opinioni (senza paura!) ricordando che le decisioni vengo prese insieme e non sulla base di una competizione per vedere chi è l’animatore più bravo. In un gruppo di animatori vince la collaborazione!
Come in tutti i gruppi, a volte, possono crearsi situazioni di conflittualità. È importante allora fermarsi un attimo e confrontarsi su questo, nella consapevolezza che quando i contrasti saltano fuori è per essere risolti.